Abadir
è un termine di origine fenicia
che indicava alcune pietre che si dicevano essere cadute dal cielo;
queste pietre, oggetto di molte superstizioni, venivano venerate e
avevano un proprio culto. Si diceva anche che fosse la pietra che
Rea,
moglie del dio Crono,
ingannando il marito, gli diede da mangiare per impedirgli di
divorare il figlio Zeus.
Equivalente
al betilo,
rappresenta la "pietra sacra" venerata come esser la sede
della divinità; come la pietra di Pessinunte,
immagine della Grande
Madre,
la Dea
della Frigia
Cibele
e del tutto simile alla deità di origine romana Termine.
Nella
Mitologia Secondo la leggenda, quando Rea partorì Zeus, Crono le ordinò di consegnargli il neonato, in modo da mangiarlo, come aveva fatto coi precedenti, dato che gli era stato predetto che sarebbe stato scalzato dal suo trono di re degli dei da uno dei suoi figli. A differenza delle altre volte, però, Rea non obbedì al marito, dandogli invece una pietra avvolta tra le fasce (un'abadir) come fosse un bambino, mentre Zeus veniva nascosto in una grotta di Creta. Crono non si accorse del trucco e pensò di aver mangiato anche Zeus. Quando Zeus, una volta cresciuto, venne assunto sotto false spoglie come coppiere degli dei, diede un giorno al padre una pozione speciale che gli vece vomitare tutti i suoi fratelli, che uscirono adulti ed integri, e anche la pietra.
Questa
pietra, che aveva permesso a Zeus di diventare re degli dei, fu da
quel momento venerata come una reliquia.