Achille a Sciro



L'episodio di Achille a Sciro fa parte del mito riguardante l'eroe relativo a un tempo precedente alla sua partecipazione alla guerra di Troia. Il fatto non è incluso nell'Iliade, ma viene bensì raccontato in versioni scritte successive della storia di Achille; in particolare è tratto dall'Achilleide di Stazio.
La vicenda racconta di come l'appena adolescente Achille si travestì e visse con un'identità femminile mentre si trovava alla corte del re di Sciro, in seguito s'innamorò di una principessa che sposò prima di partire per la guerra; è stato un argomento molto popolare nelle arti e in letteratura a partire dall'età classica e fino alla metà del XX secolo: basti solo pensare che sul tema dal 1641 al 1857 sono state create più di 30 opere e trasposizioni da parte di autori differenti sull'argomento.

Storia
Il nucleo del mito di Achille a Sciro, così come presentato nelle fonti antiche, è il seguente: invece di lasciar il figlio libero di andare a morire a Troia (questo gli era stato difatti profetizzato) la ninfa Tetide lo mandò a vivere alla corte di Licomede il sovrano di Sciro travestito da ragazzina, come principessa straniera e/o dama di compagnia per le figlie del re, sotto il nome di Pirra-"la rossa" (i capelli dell'eroe erano di un color biondo-fuoco). Si dice abbia avuto una relazione con Deidamia, una delle figlie di Licomede, da cui ebbe anche uno o due figli, Neottolemo (soprannominato Pirro) e Oneiros.
Nel frattempo un'altra profezia aveva intimato a tutti gli Achei che la guerra non avrebbe in alcun modo potuto aver esito positivo per loro senza la partecipazione del giovane Achille: Odisseo e diversi altri capi della spedizione si lanciarono allora sulle sue tracce. Giunti a Sciro in abiti da mercanti andarono ad offrire doni, ornamenti e strumenti musicali alla corte di Licomede, ma mischiate a questi misero anche alcune splendide armi.
Gli Achei rimasti fuori dalle stanze delle donne intanto imitarono i rumori di un attacco nemico proveniente dall'esterno: ciò spinse l'intemerato Achille a rivelarsi, andando subito a scegliere una delle spade: così smascherato il giovane si trovò costretto ad accettare di partecipare alla missione, fu condotto alle navi e tutti immediatamente partirono in direzione della città di Priamo. In alcune versioni Deidamia vestita da uomo lo seguì.
La versione più dettagliata ed elaborata è però quella che si trova nell'Achilleide: Tetide decide di nascondere il figlio agli occhi del mondo all'interno dell'harem di Licomede. Achille, inizialmente abbastanza riluttante alla fine acconsente, attratto dalla fulgida bellezza di una delle figlie del re; la ninfa lo traveste da fanciulla e lo introduce a corte in qualità di figlia di una donna appartenente al popolo delle Amazzoni.
Ora la giovinetta deve imparare l'educazione e i modi femminili, dice Tetide al re per convincerlo ad accettare, vivendo tra le ragazze normali della sua età, in modo da potersi preparare ad un futuro conveniente matrimonio: Licomede acconsente di prendersi cura della "ragazza" e le sue figlie ignare di tutto accettano subito Achille come nuova compagna di giochi e facendolo vivere e dormire negli appartamenti delle donne.
Dopo qualche tempo egli però comincia a sviluppare una particolare amicizia ed affetto per Deidamia, diventando sempre più difficile per lui nascondere l'interesse sentimentale nei suoi confronti. Infine durante un festival notturno in onore del dio dell'ebbrezza, Dioniso, dove normalmente non sono ammessi uomini, il ragazzo riesce a far sì che i propri desideri virili si esprimano compiutamente; dopo aver avuto un appassionato rapporto sessuale Achille rivela ad un'allibita Diedamia la sua vera identità.
La ragazza,che non vuole subire le conseguenze dell'ira paterna, decide di continuar a tenere il segreto: poco dopo scoprirà di essere rimasta incinta. Quando Odisseo e i suoi compagni giungono a corte, Achille era oramai oltremodo insofferente del suo travestimento femminile e, anche se Deidamia prova a trattenerlo, dopo il trucco messo in atto dall'astuto acheo, si rivela in tutta la sua virilità.
La ragazza piangente confessa al padre che lei ed Achille sono diventati amanti, non solo, ma hanno anche avuto un figlio: Deidamia, affranta per l'imminente perdita dell'amante, chiede di poterlo seguire, ma ciò pare a tutti cosa impossibile da farsi. Lei allora lo implora di mantenere fisso il ricordo su questi anni passati assieme e di non fare figli con altre donne. Achille giura di tornare un giorno a lei, anche se il fato ha già deciso altrimenti.