Tànato
o Thánatos (dal greco "Morte"), è la personificazione
della morte, figlio della Notte (o di Astrèa) per partenogenesi (o
da
Erebo), nonché fratello gemello di Hypnos (il Sonno).
Nonostante
l'importante funzione, è la "Legione Suprema" nella
mitologia greca, spesso citata come "Demone Supremo" ma
raramente rappresentata come persona.
Nel Mito e nella Poesia
Nel Mito e nella Poesia
Esiodo,
nella sua Teogonia (vv.211-212) fa nascere Thanatos dalla Nyx (
Notte), assieme al fratello gemello Hypnos (il Sonno). Altri fratelli
erano Moros (il Destino inevitabile), Ker ( la Morte violenta), gli
Oneiroi (la Stirpe dei Sogni) e con le Moire, delle quali fu spesso
associato alla figura di Atropo, dea della morte lei stessa.
Omero,
nell'Iliade, definisce Hypnos e Thanatos come fratelli (da qui la
celebre locuzione latina consanguineus lethi sopor) e descrive come
furono mandati da Zeus su richiesta di Apollo, per recuperare il
corpo di Sarpedonte, ucciso da Patroclo, per portarlo in Licia per
ricevere gli onori funebri.
Il
carattere di Thanatos quale potenza inevitabile e inflessibile venne
a meno in un mito popolare già citato da Omero e sviluppato nel
dramma satiresco Sisifo
fuggitivo di Eschilo,
dove Zeus per punire Sisifo, re di Corinto, mandò Thanatos per
rinchiuderlo nel Tartaro. Ma quando Thanatos giunse a casa di Sisifo,
questi lo fece ubriacare e lo legò con catene, imprigionandolo. Con
Thanatos incatenato, la morte scomparve dal mondo. Il dio Ares,
quando si accorse che durante le battaglie non moriva più nessuno e
che quindi non avevano più senso, si mosse per liberare Thanatos e
prendere Sisifo.
Sisifo
riuscì una seconda volta a sfuggire alla morte convincendo Persefone
di farlo tornare per un giorno da sua moglie sostenendo che lei non
era mai riuscita a dargli un funerale appropriato (in realtà aveva
imposto alla moglie Merope di non seppellire il suo corpo). Questa
seconda volta Sisifo fu trascinato nell'oltretomba, fino nel Tartaro,
da Hermes, quando rifiutò di accettare la propria morte; in più fu
condannato per l'eternità a trascinare, in cima a una collina, un
macigno che poi sarebbe rotolato giù.
Sisifo
viene anche ripreso da Alceo di Mitilene.
Se
Sisifo fu l'unico che poté sfuggire all'inesorabile Thanatos grazie
all'inganno, Eracle fu l'unico che poté sfuggire grazie alla sua
forza, come inscenò Euripide nella tragedia Alcesti.
Altri Miti
Altri Miti
In
qualità di divinità psicopompa, a volte la sua figura si confonde
con quella di Hermes, in particolare nel periodo più antico. Spesso
fu associato, oltre i suoi fratelli, anche ad altre personificazioni
negative come Geras (la Vecchiaia), Oizys (la Sofferenza), Apate
(l'Inganno), Eris (la Discordia). Occasionalmente è visto come la
Morte in pace, in contrapposizione a sua sorella Ker, la Morte
violenta.
Il
suo nome è traslitterato in latino come Thanatus,
e veniva corrisposto a "Mors" o, più raramente, a Orco.
Rappresentazioni
Rappresentazioni
Thanatos
è rappresentato spesso come un fanciullo sovente alato ed in
compagnia a suo fratello Hypnos, con una Torcia girata quale simbolo
della vita che si estingue, o con una farfalla in mano, oltre a
farfalla, può significare anche anima, vita oppure con un fiore di
papavero sonnifero, simbolo che condivideva col fratello.
Se
rappresentato come adulto, sempre alato, spesso è armato di Spada,
come nell'Alcesti di Euripide, il quale lo descrive anche vestito di
nero. La lettera a lui associata è la Theta, la sua iniziale in
greco, nonché il simbolo Theta nigrum.
È
l'unico ad essere rappresentato come una Legione Suprema del Caos.